Flora e fauna

Sappiamo che le specie arboree creano associazioni vegetali, vale a dire un insieme di specie arbustive e di flora spontanea intimamente legati l’una all’altra. Ai piedi dei querceti osserviamo anemoni dei boschi (Anemone nemorosa), pervinche (Vinca minor), fragoline di bosco (Fragaria vesca), mentre dei frutti delle querce, le ghiande, sono ghiotti i cinghiali; nei castagneti, mughetti (Convallaria majalis), sigillo di Salomone (Polygonatum odoratum), geranio dei boschi (Geranium sanguineum), coda di volpe (Melampyrum pratense); i carpini, assai diffusi in passato, annoverano – come le querce – esemplari di buona longevità.

Le chiome dei ciliegi selvatici illeggiadriscono con la loro candida fioritura primaverile le macchie del bosco, nel quale s’incontrano numerose specie d’arbusti: biancospino (Crategus monogyna), viburno (Viburnum lantana), ginepro (Juniperus communis), palla di neve (Viburnum opulus), sambuco (Sambucus nigra), ginestra pelosa (Chamaecytisus hirsutus), prugnolo (Prunus spinosa), nespolo (Mespilus germanica), brugo (Calluna vulgaris), caprifoglio (Lonicera caprofolium).

La presenza di molte varietà di funghi richiamava in quest’area – in tempi non lontani – numerosi cercatori. Oggi la loro raccolta è vietata, al pari dei fiori. Una fitta rete di sentieri e strade campestri, la cui lunghezza complessiva supera i 12 km, consente al visitatore un’ agevole ispezione del Parco. L’accurata opera di pulizia con cui è tenuto il bosco, ha contribuito a farlo rivivere e respirare e i segni sono evidenti nella rinnovata vita del bosco. Alcune delle specie hanno infatti creato delle foltissime colonie. Nel tempo della loro fioritura, anemoni, pervinche e mughetti creano dei veri e propri tappeti di colore, angoli di appartata e schiva bellezza ma di grande suggestione. Questi ambienti caratteristici hanno anche ispirato la nuova toponomastica del sito: pian delle pervinche, valle degli anemoni e valle dei mughetti.

Prima del riordino e della ripulitura fatta da Roero Verde, questi luoghi erano meta soprattutto di cacciatori. È una circostanza che attesta quanto l’ambiente fosse rifugio e luogo d’incontro di specie faunistiche: uccelli, mammiferi, rettili e anfibi. Pur essendo frequentati da mammiferi come la lepre, il tasso, la volpe, il capriolo e il cinghiale e da numerosi tra i mammiferi più piccoli, solo difficilmente e casualmente si possono osservare. Ma come ben sanno tutti coloro che amano la natura, i segni della loro esistenza e dei loro movimenti non sfuggono agli occhi attenti e indagatori degli appassionati. L’estesa copertura boschiva consente la nidificazione di molte specie, alcune raramente localizzate in Piemonte al di fuori dei rilievi maggiori. Tra di essi la poiana, lo sparviere, il falco pecchiaiolo, il picchio rosso comune, la colombella. L’esistenza degli specchi d’acqua rende abituale la presenza di aironi, germani, gallinelle d’acqua ed altri uccelli di passo.